Home Paesi Italia Metodologia Fase 1: Ricerca e conoscenza Sondaggi quantitativi e qualitativi Primi questionari per dipendenti e ristoranti (2009) In Italia

In Italia

Dipendenti

Al questionario hanno risposto 795 impiegati italiani. Da questo sondaggio iniziale sono emersi alcuni risultati importanti che hanno contribuito a modellare la prima serie di strumenti e messaggi.

Figure 14: Ripartizione del peso indicato dai dipendenti

Il grafico precedente analizza il peso complessivo dei dipendenti. In Italia, è stato identificato il maggior numero di dipendenti con peso normale (67,4%) tra quelli dei sei Paesi e il minor numero di dipendenti obesi (5,5%) in linea con i risultati OCSE nel capitolo 1.
Più del 10% degli intervistati non fa mai la prima colazione e il 60,9% dei dipendenti (la percentuale più bassa nei sei Paesi) riferisce di fare la prima colazione ogni giorno. Questa è una delle abitudini poco sane dei dipendenti italiani che i partner nazionali desiderano cambiare, come evidenziato nelle Linee guida per una sana alimentazione italiana disponibili ai dipendenti.
Più dell’80% dei dipendenti ha riferito di fare una pausa pranzo ogni giorno e solo il 2% non ne fa mai una. Tuttavia, come si può vedere nel grafico successivo, analogamente ai risultati di Spagna e Francia, i dipendenti spesso mangiano a casa o mangiano cibo portato da casa. Il 50% di coloro che mangiano in un ristorante sono i principali destinatari dei programmi e degli strumenti di comunicazione.

Figure 15: Dettaglio dei luoghi per il pranzo frequentati dai dipendenti italiani

Più della metà dei dipendenti ha dichiarato di scegliere il ristorante dove pranzare in base alla vicinanza al luogo di lavoro. La convenienza o economicità era la seconda ragione, menzionata dal 32,5% degli intervistati. In linea con i risultati degli altri sei Paesi, la maggior parte dei dipendenti sceglie ciò che intende mangiare in base ai desideri o all’ispirazione del momento. Tuttavia, l’aspetto positivo è che il secondo fattore di scelta è risultato essere il “ciò che è buono per me”.
Il significato dell’alimentazione equilibrata, per il 66,8% degli intervistati, è “mangiare cibo gustoso proteggendo allo stesso tempo la salute”. Solo pochissimi intervistati hanno collegato l’alimentazione equilibrata a un regime alimentare con bassi contenuti di calorie, grassi, sale e zucchero. Questa è un’indicazione che l’alimentazione equilibrata non viene associata alla dieta, ma ha incoraggianti connotazioni positive.
In termini di consulenza nutrizionale nei ristoranti, il 41,3% degli intervistati avrebbe voluto vedere un simbolo che indicasse il piatto equilibrato.

Ristoranti

Al primo sondaggio hanno risposto 72 ristoranti. Più del 50% era a gestione autonoma e solo l’1,4% apparteneva a una catena: aspetto tipico della ristorazione italiana e che rende più difficile raggiungere questo settore molto segmentato.

Figure 16: Classificazione dei ristoranti che hanno risposto

In Italia, la percentuale più bassa di intervistati fra i sei Paesi ha sostenuto di conoscere l’alimentazione equilibrata. La maggioranza, in linea con le risposte provenienti da tutti gli altri Paesi con l’eccezione della Spagna, dichiara che potrebbe imparare di più.

Figure 17: Conoscenza dell’alimentazione equilibrata da parte dei proprietari di ristoranti

Il 90,3% degli intervistati (il secondo più alto risultato dopo la Svezia fra i sei Paesi) non vede ostacoli nel promuovere un’alimentazione equilibrata nei loro ristoranti.

Il settore dei ristoranti in Italia è molto frammentato e costituito principalmente da ristoranti a gestione indipendente. Solo il 16,9% degli intervistati ha dichiarato di avere una conoscenza complessiva sulla nutrizione equilibrata. Tuttavia, la maggioranza era aperta ad approfondire l’argomento e pochissimi vedevano ostacoli nel farlo. Poiché la maggioranza dei dipendenti sceglie il ristorante per il pranzo in base alla vicinanza al luogo di lavoro e decide ciò che intende mangiare in base ai desideri o all’ispirazione del momento, è importante migliorare l’offerta in questi ristoranti, aumentando in tal modo le possibilità che i dipendenti ricevano un pasto sano.