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Il programma europeo FOOD -Fighting Obesity through Offer and Demand (Lotta all’Obesità tramite la Domanda e l’Offerta)- è un progetto creato nel 2009 grazie al cofinanziamento della Commissione europea (DG SANTE).
Edenred, in qualità di partner principale e coordinatore, ha proposto ai rappresentanti delle autorità sanitarie pubbliche, ai nutrizionisti, ai centri di ricerca e alle università di sei Paesi (Belgio, Repubblica Ceca, Francia, Italia, Spagna e Svezia) l’istituzione di un consorzio di partner.
Malgrado il finanziamento UE sia cessato nell’aprile 2011, i partner hanno deciso di sfruttare le azioni e i risultati e hanno proseguito un programma a lungo termine al quale l’Italia partecipa.

Partner

Edenred

https://www.edenred.it

Edenred progetta e sviluppa programmi voucher per aziende ed enti pubblici. Il suo prodotto di punta è il buono pasto (o Ticket Restaurant®), che è presente in tutto il mondo da oltre 50 anni ed è utilizzato da più di 43 milioni di persone ogni giorno in 42 Paesi.
I buoni pasto possono fungere da piattaforma di lancio per modificare le abitudini alimentari e di vita dei lavoratori dipendenti. Inoltre, il progetto FOOD, che è divenuto un programma a lungo termine, è in perfetta sintonia con gli obiettivi aziendali di responsabilità sociale dichiarati da Edenred, tra i quali l’accesso a un’alimentazione equilibrata è una priorità fondamentale. Edenred ha la responsabilità di coordinare il programma e di divulgare le informazioni e i risultati.

Università di Perugia

http://www.unipg.it/fr/

L’Università di Perugia è una delle università nazionali più accreditate e occupa una posizione prestigiosa all’interno del contesto europeo. L’università conta tre Centri di Eccellenza di rilevanza internazionale e numerosi centri di ricerca nazionali. Inoltre, l’Università mantiene relazioni di collaborazione scientifica con altre università europee, americane, giapponesi, cinesi e indiane. L’università è membro dell’Associazione Internazionale per la Promozione della Salute e l’Educazione e dal 1996 è anche partner della Rete Europea per la Promozione della Salute sul Lavoro (ENWHP). In particolare, il dottor Giuseppe Masanotti è stato referente per l’ENWHP dell’Istituto Nazionale per la Protezione della Salute sul Lavoro. L’istituto è anche un referente della Regione Umbria e del Ministero della Salute per le politiche sanitarie pubbliche – in particolare sui temi della formazione sulla promozione della salute.

Città Sane (WHO Europe)

https://www.retecittasane.it/

Il Progetto Città Sane è promosso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l’Agenzia specializzata delle Nazioni Unite per la Salute, che dal 1948 opera con l’obiettivo di assicurare alla popolazione mondiale il più alto livello di salute.

L’OMS lavora direttamente con i Governi locali, tramite il suo Centro per la Salute Urbana ed una rete di città (le Città Sane), per supportare i Paesi nel promuovere la concezione e la consapevolezza della salute pubblica, sviluppare le politiche locali per la salute e i programmi sanitari, prevenire e superare le minacce ed i rischi per la salute, anticipare le sfide future per la salute.
Il Progetto Città Sane nasce per aiutare le città a perseguire concretamente questi obiettivi. Le parole chiave sono: salute a tutto campo, benessere del singolo come benessere della comunità e ruolo delle città come promotrici di salute.

Istituto Superiore di Sanità

https://www.iss.it/

L’Istituto Superiore di Sanità, anche ISS, è un ente di diritto pubblico che, in qualità di organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale in Italia, svolge funzioni di ricerca, sperimentazione, controllo, consulenza, documentazione e formazione in materia di salute pubblica. L’Istituto è posto sotto la vigilanza del Ministero della salute.

Metodologia

Fase 1: Ricerca e conoscenza

Inventario dei risultati esistenti

Durante la fase di progetto (2009-2011) e prima di realizzare gli strumenti e lanciare le campagne di comunicazione, il Consorzio ha intrapreso diverse azioni per comprendere quanto fosse stato fatto fino a quel momento nella promozione della salute sul luogo di lavoro e per determinare le esigenze di entrambi i gruppi target, dipendenti e ristoranti.
È stato in primo luogo effettuato un inventario dettagliato dei programmi esistenti nel campo degli interventi nutrizionali. La revisione dei programmi esistenti è stata svolta per comprendere le iniziative già intraprese nei diversi Paesi in merito agli interventi volti a promuovere un’alimentazione sana attraverso l’ambiente di lavoro. Il nucleo fondamentale della revisione si è concentrato sulle iniziative miranti a un’alimentazione bilanciata nei ristoranti e quelle rivolte ai dipendenti nell’ambiente aziendale.
70 programmi condotti nei 6 Paesi corrispondevano ai criteri di revisione e sono stati inseriti nello studio.

È stato lanciato congiuntamente dal CCM (il Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie) e da Formez (un centro di ricerca e formazione) nel 2007. Gli obiettivi del programma erano incoraggiare le autorità locali a identificare e promuovere le pratiche ottimali in materia di dieta corretta e bilanciata, attività fisica, prevenzione del fumo e abitudini nel consumo di alcolici. Questo programma nazionale ha coordinato molte iniziative locali ma, per la complessità gerarchica delle organizzazioni coinvolte e lo scarso feedback sui progetti, è stato difficile da valutare.

Il programma è stato lanciato nel 2007 da DoRS. Il DoRS è stato fondato nel 1988 in Piemonte per facilitare l’adozione di cambiamenti relativi alla salute da parte di individui e organizzazioni. Il programma ha promosso una buona cultura nutrizionale tra i dipendenti utilizzando un sistema informatico creato da dietisti, medici e tecnici informatici. Ha messo in campo una varietà di strumenti, la maggior parte dei quali basati su computer, per la promozione della salute ed era utilizzabile liberamente.

È stato lanciato dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) nel 1986 per un periodo di tempo indefinito. Il programma intendeva fornire a famiglie, scuole, aziende e istituzioni una serie di validi consigli sull’alimentazione equilibrata secondo le tradizioni culinarie italiane. Circa 30 esperti hanno fornito consulenza tecnica e scientifica ai consumatori con l’obiettivo di migliorare le loro abitudini alimentari. Il programma ha avuto una notevole diffusione ma è stato analizzato e valutato solo due volte dal suo lancio.

È stato lanciato dall’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) nel 2006 per 2/5 anni ed era utilizzabile liberamente. Il programma intendeva informare ed educare consumatori, aziende, istituzioni e scuole sui temi dell’alimentazione e della nutrizione, promuovendo comportamenti e stili di vita sani. Il programma è stato adeguatamente comunicato tramite eventi e campagne pubblicitarie, ma è terminato a metà del 2008, prima del previsto, per motivi che non sono stati resi noti.

È stato lanciato nel 2005 dal Ministero della Salute e dal Ministero della Pubblica Istruzione. L’obiettivo del programma consisteva nell’incentivare il consumo di snack a base di frutta e verdura. Era rivolto a scolari, insegnanti, genitori e dipendenti e mirava a promuovere l’educazione nutrizionale. Il programma ha incoraggiato la collaborazione tra centri di istruzione e istituzioni sanitarie, e tra organismi pubblici e privati. La maggior parte degli sforzi era rivolta alle scuole, con iniziative limitate negli ambienti di lavoro. Nell’ambito del progetto, sono stati installati distributori automatici per offrire merende a base di frutta e insalata, fresche e pronte da consumare.

Questo programma è stato lanciato dalla provincia di Bologna nel 2008 per un periodo di nove mesi. Il target di riferimento era costituito dai dipendenti di una società manifatturiera a Bologna. Gli obiettivi del programma erano promuovere uno stile di vita sano, operare interventi sul catering, rendere disponibili alimenti sani e incentivare attività fisiche. Il programma ha positivamente riunito insieme diversi settori, ma vista la breve durata e i target ambiziosi e mancando un’analisi di valutazione, non è chiaro se gli obiettivi siano stati raggiunti.

Questo programma è stato lanciato in provincia di Bolzano nel 2006. Era destinato ad aziende e amministrazioni comunali e mirava a migliorare il livello di sensibilizzazione su stili di vita più sani. È stato istituito un network di aziende e comuni grazie alla creazione di un programma di certificazione ed è poi stato lanciato un network separato di esperti di cucina e alimentazione per un periodo di tre anni. Sono state realizzate numerose iniziative che riunivano insieme partner pubblici e privati, tuttavia le sole cinque comunità e nove società del network hanno cessato la partecipazione.

È stato lanciato da SICURF@D nel 2001. Il sito web SICURF@D, dedicato a fornire informazioni e formazione online sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, era indirizzato ad aziende, industrie e organizzazioni sindacali del distretto di Prato, con l’intento di promuove la salute sul lavoro mediante l’adozione di uno stile di vita sano e di un’alimentazione corretta. Su Internet è stato offerto libero accesso all’offerta di formazione tramite il sito. Tuttavia, la consulenza concreta è risultata limitata in termini quantitativi e qualitativi e mirata a un pubblico geograficamente molto ristretto.

Questa conferenza annuale organizzata da CIR Food, una delle principali aziende di ristoranti e servizi per la ristorazione in Italia, è stata lanciata nel 2004 e mira a diffondere fra i ristoranti varie informazioni sulle abitudini nutrizionali sane ed equilibrate. Malgrado il fatto che abbia raggiunto solo un piccolo target di riferimento, l’evento sta continuando ad acquisire riconoscimento e popolarità.

Sintesi

In sintesi, è chiaro che le questioni nutrizionali stanno diventando importanti poiché in Italia sono stati identificati diversi interventi, tutti avviati, con un’unica eccezione, da enti pubblici. Solo uno degli interventi era rivolto ai ristoranti. Tutti i programmi erano utilizzabili liberamente, ma il loro impatto è difficile da valutare poiché solo due prevedevano una fase di valutazione pianificata nel processo di implementazione. In tutti i programmi, con l’eccezione di due, i costi restano sconosciuti. Per tre programmi, il livello di comunicazione è stato notevole e sono state inoltre coinvolte competenze scientifiche che erano assenti in alcuni dei restanti programmi.

La revisione dei programmi esistenti inclusi nell’inventario ha consentito ai partner di trarre diverse conclusioni comuni:

  • Nella maggior parte dei programmi c’è stata una generale carenza di valutazione
  • I progetti non sono stati adeguatamente promossi
  • I target di riferimento erano per lo più passivi
  • Scarsa presenza di professionisti
  • A causa di errate valutazioni del pubblico di riferimento, sono stati realizzati strumenti inadeguati
  • Mancanza di visibilità e chiarezza degli strumenti creati

Sondaggi quantitativi e qualitativi

Primi questionari per dipendenti e ristoranti (2009)

A seguito della revisione dei programmi esistenti e sulla base dei principali risultati, è stato avviato un sondaggio con due questionari: uno rivolto ai ristoranti e l’altro ai dipendenti. Il sondaggio, condotto in ciascuno dei Paesi partecipanti attraverso la rete Edenred, è stato progettato da CIRIHA e dall’Istituto Paul Bocuse e successivamente analizzato dal Centro di Ricerca dell’Istituto Paul Bocuse, in Francia.
I destinatari dei questionari consistevano in almeno 52.000 dipendenti e 5.000 ristoranti nei sei Paesi partecipanti. Un totale di 4.529 dipendenti e 399 ristoranti hanno risposto ai questionari, con un tasso di risposta superiore al 5% previsto.

Dipendenti

Al questionario hanno risposto 795 impiegati italiani. Da questo sondaggio iniziale sono emersi alcuni risultati importanti che hanno contribuito a modellare la prima serie di strumenti e messaggi.

Figure 14: Ripartizione del peso indicato dai dipendenti

Il grafico precedente analizza il peso complessivo dei dipendenti. In Italia, è stato identificato il maggior numero di dipendenti con peso normale (67,4%) tra quelli dei sei Paesi e il minor numero di dipendenti obesi (5,5%) in linea con i risultati OCSE nel capitolo 1.
Più del 10% degli intervistati non fa mai la prima colazione e il 60,9% dei dipendenti (la percentuale più bassa nei sei Paesi) riferisce di fare la prima colazione ogni giorno. Questa è una delle abitudini poco sane dei dipendenti italiani che i partner nazionali desiderano cambiare, come evidenziato nelle Linee guida per una sana alimentazione italiana disponibili ai dipendenti.
Più dell’80% dei dipendenti ha riferito di fare una pausa pranzo ogni giorno e solo il 2% non ne fa mai una. Tuttavia, come si può vedere nel grafico successivo, analogamente ai risultati di Spagna e Francia, i dipendenti spesso mangiano a casa o mangiano cibo portato da casa. Il 50% di coloro che mangiano in un ristorante sono i principali destinatari dei programmi e degli strumenti di comunicazione.

Figure 15: Dettaglio dei luoghi per il pranzo frequentati dai dipendenti italiani

Più della metà dei dipendenti ha dichiarato di scegliere il ristorante dove pranzare in base alla vicinanza al luogo di lavoro. La convenienza o economicità era la seconda ragione, menzionata dal 32,5% degli intervistati. In linea con i risultati degli altri sei Paesi, la maggior parte dei dipendenti sceglie ciò che intende mangiare in base ai desideri o all’ispirazione del momento. Tuttavia, l’aspetto positivo è che il secondo fattore di scelta è risultato essere il “ciò che è buono per me”.
Il significato dell’alimentazione equilibrata, per il 66,8% degli intervistati, è “mangiare cibo gustoso proteggendo allo stesso tempo la salute”. Solo pochissimi intervistati hanno collegato l’alimentazione equilibrata a un regime alimentare con bassi contenuti di calorie, grassi, sale e zucchero. Questa è un’indicazione che l’alimentazione equilibrata non viene associata alla dieta, ma ha incoraggianti connotazioni positive.
In termini di consulenza nutrizionale nei ristoranti, il 41,3% degli intervistati avrebbe voluto vedere un simbolo che indicasse il piatto equilibrato.

Ristoranti

Al primo sondaggio hanno risposto 72 ristoranti. Più del 50% era a gestione autonoma e solo l’1,4% apparteneva a una catena: aspetto tipico della ristorazione italiana e che rende più difficile raggiungere questo settore molto segmentato.

Figure 16: Classificazione dei ristoranti che hanno risposto

In Italia, la percentuale più bassa di intervistati fra i sei Paesi ha sostenuto di conoscere l’alimentazione equilibrata. La maggioranza, in linea con le risposte provenienti da tutti gli altri Paesi con l’eccezione della Spagna, dichiara che potrebbe imparare di più.

Figure 17: Conoscenza dell’alimentazione equilibrata da parte dei proprietari di ristoranti

Il 90,3% degli intervistati (il secondo più alto risultato dopo la Svezia fra i sei Paesi) non vede ostacoli nel promuovere un’alimentazione equilibrata nei loro ristoranti.

Il settore dei ristoranti in Italia è molto frammentato e costituito principalmente da ristoranti a gestione indipendente. Solo il 16,9% degli intervistati ha dichiarato di avere una conoscenza complessiva sulla nutrizione equilibrata. Tuttavia, la maggioranza era aperta ad approfondire l’argomento e pochissimi vedevano ostacoli nel farlo. Poiché la maggioranza dei dipendenti sceglie il ristorante per il pranzo in base alla vicinanza al luogo di lavoro e decide ciò che intende mangiare in base ai desideri o all’ispirazione del momento, è importante migliorare l’offerta in questi ristoranti, aumentando in tal modo le possibilità che i dipendenti ricevano un pasto sano.

Sondaggio qualitativo dei ristoranti

Parallelamente all’indagine quantitativa, nel 2009 è stato condotto uno studio qualitativo dei ristoranti. Questo sondaggio si è svolto in dodici Paesi (Belgio, Brasile, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Grecia, India, Italia, Marocco, Polonia, Spagna, Regno Unito) e in ciascun Paese sono stati selezionati cinque ristoranti. Gli obiettivi dell’indagine erano capire come e perché gli chef cucinano in un determinato modo e cosa potrebbe innescare un cambiamento nel loro atteggiamento. La tappa successiva è stato il tentativo di convincere i ristoranti che cucinare in modo sano offre molti vantaggi senza costi aggiuntivi.

Con l’eccezione di una pizzeria, tutti gli altri ristoratori erano a conoscenza dell’aumento nella domanda di alimenti più sani da parte della clientela. Avevano già notato la crescente preferenza per la qualità e non per la quantità. La qualità si manifesta nell’utilizzo di prodotti locali e di olio d’oliva italiano. Nessuno dei ristoranti intervistati era a conoscenza di iniziative pubbliche volte a promuovere un’alimentazione sana, dato che al momento in Italia non ve n’erano. I ristoranti che servivano cibo italiano erano inoltre a conoscenza della stagionalità dei cibi e variavano regolarmente il loro menu.
In merito all’apportare cambiamenti nel modo di cucinare, solo tre ristoranti hanno riferito di essere disposti a farlo e di poterlo prendere in considerazione solo a seguito di una richiesta da parte della clientela. I ristoratori erano alla ricerca di modalità che potessero incoraggiare i ristoranti a cucinare in modo sano, e hanno suggerito, come un’opzione possibile, gli incentivi fiscali. Alcuni proprietari di ristoranti si sono detti interessati a seguire attività formative e dimostrazioni di cucina sana in modo economico.

Fase 2: Raccomandazioni

Dopo il consolidamento dei risultati provenienti dal primo sondaggio del 2009 e dall’inventario, gli esperti hanno delineato una serie di raccomandazioni mirate a ristoranti e dipendenti.
Lo scopo di queste raccomandazioni era offrire consulenza pratica e tangibile per aiutare entrambi i gruppi target ad adottare abitudini nutrizionali più sane.
Malgrado alcuni partner intendessero presentare solo raccomandazioni europee comuni, ciascun Paese ha deciso di adattare le raccomandazioni alle proprie abitudini culturali locali. A seguito di ulteriori consulti a livello nazionale, i partner hanno convenuto sei raccomandazioni ai dipendenti e una ai ristoranti.

In Italia

Raccomandazioni ai dipendenti (2009)

  • Assaggia il cibo prima di aggiungere sale.
  • Bevi preferibilmente acqua durante il pranzo.
  • Presta attenzione alla porzione di cui hai bisogno, può essere di meno o di più.
  • Prediligi dessert a base di frutta e in alternativa scegli latticini.
  • Scegli metodi di cottura che richiedono pochi grassi (al forno, al vapore o alla griglia).
  • Evita snack ricchi di grassi, sale o zuccheri.
  • Un’alternativa alla carne è una combinazione di legumi e cereali.

Recommendations to the restaurants (2009)

  • Proponi verdure come contorno.
  • Proponi spesso legumi e verdure.
  • Proponi pane integrale a tavola.
  • Utilizza poco sale nei piatti che proponi prediligendo anche le spezie.
  • Proponi piatti a base di pollame o, se possibile, carne bianca.
  • Proponi menu a base di pesce.
  • Utilizza preferibilmente olio d’oliva
  • Proponi dessert a base di latticini (gelato a base di latte, yogurt in alternativa al sorbetto) o anche a base di frutta.
  • Proponi preferibilmente olive e verdure crude piuttosto che patatine e salatini.
  • Favorisci la cottura al vapore, alla griglia o al forno evitando eccessivi condimenti.
  • Proponi acqua naturale o gasata se possibile.

Raccomandazioni ai dipendenti e ristoranti

Raccomandazioni ai dipendenti

  • Evita o usa con moderazione il sale, perché molti alimenti già lo contengono. In ogni caso, preferisci il sale arricchito con iodio (non più di un pizzico o una bustina monoporzione)
  • Bevi preferibilmente acqua durante il pranzo
  • Presta attenzione alla porzione di cui hai bisogno, e modera il consumo di piatti elaborati e ricchi di grassi
  • Mangia almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno
  • Prediligi dessert a base di frutta e in alternativa yogurt
  • Scegli metodi di cottura che richiedono pochi grassi (al forno, al vapore o alla griglia)
  • Evita snack ricchi di grassi saturi, sale o zuccheri
  • Un’alternativa alla carne è una combinazione di legumi e cereali
  • Segui una dieta varia e nel corso della settimana, consuma almeno tre volte il pesce e i legumi, alternando le principali fonti proteiche (carne, pesce, legumi, uova e formaggi)
  • L’equilibrio si raggiunge mantenendo uno stile di vita sano giorno dopo giorno

Raccomandazioni ai ristoranti

  • Prepara piatti con fantasia, variando gli alimenti anche nei colori
  • Proponi spesso legumi
  • Proponi pane integrale a tavola
  • Utilizza poco sale (ma iodato) nei piatti che proponi prediligendo anche le spezie
  • Alterna le proteine animali (carne bianca, rossa, latticini e uova)
  • Proponi spesso menu a base di pesce
  • Utilizza preferibilmente olio extrevergine d’oliva
  • Proponi dessert a base di frutta
  • Proponi preferibilmente verdure crude e yogurt piuttosto che patatine e salatini
  • Favorisci la cottura al vapore, alla griglia o al forno evitando eccessivi condimenti
  • Proponi acqua naturale
  • Aumenta l’offerta di frutta e verdura di stagione

Criteri da rispettare per far parte della rete di ristoranti FOOD

In seguito alla creazione delle raccomandazioni FOOD per i ristoranti, è stato istituito un network di ristoranti che rispettano un certo numero di raccomandazioni.
In Italia, i ristoranti devono applicare 7 delle 11 raccomandazioni per poter far parte del network di ristoranti FOOD.

Per visualizzare la mappa dell’intera rete di ristoranti FOOD, cliccare qui: click here

Fase 3: Strategia di comunicazione

Il road show (2009)

La campagna di comunicazione è iniziata ufficialmente nell’ottobre 2009 con un “road show” nei sei Paesi partecipanti. Un bus a due piani personalizzato con i colori FOOD ha attraversato la città principale di ciascuno dei sei Paesi della fase di progetto. Il viaggio è iniziato a Parigi e ha poi proseguito alla volta di Bruxelles, Stoccolma, Praga e Milano, terminando a Madrid. Queste soste di un giorno hanno consentito ai partner di illustrare i primi strumenti realizzati e di spiegare gli obiettivi e le azioni del progetto.

La quinta tappa del bus del Road Show FOOD è stata a Milano, il 20 ottobre 2009.
Gli strumenti di comunicazione per dipendenti e proprietari di ristoranti erano stati accuratamente preparati per l’evento: newsletter, pubblicità buoni pasto, volantini, opuscoli, sito web, contapassi e altro ancora.
Il rappresentante dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) ha sostenuto il team con una dimostrazione molto apprezzata, che comprendeva filmati per descrivere le linee guida per un’alimentazione equilibrata.
I visitatori sono stati invitati a calcolare il numero di calorie in un piatto, in una ricetta, ecc. Numerosi giornalisti hanno partecipato alla conferenza stampa FOOD.
Oltre a tutto questo, i visitatori potevano incontrare gli esperti presenti in una sessione individuale e personalizzata.
Infine, i visitatori hanno avuto l’opportunità di indossare un gilet di 10kg, per dimostrare l’effetto di un peso eccessivo sul corpo: un’esperienza di forte impatto per quanti l’hanno provata!

image du Roadshow

Strumenti di comunicazione

Nel corso della fase del progetto e del programma, sono stati creati diversi strumenti di comunicazione destinati a entrambi i gruppi target:

Per vedere gli Strumenti di comunicazione per i dipendenti

Per vedere gli Strumenti di comunicazione per i ristoranti

Fase 4: Valutazione

Secondo questionario per dipendenti e ristoranti (2010)

Nel 2010 è stato condotto un secondo sondaggio per tentare di valutare la prima fase del progetto e il successo degli strumenti. A questo punto, il progetto aveva già raggiunto molti dei suoi obiettivi. Le raccomandazioni nutrizionali erano state formulate in ciascun Paese sia per i ristoranti che per i dipendenti ed erano stati creati strumenti di comunicazione in ogni Paese e a copertura dell’intero progetto. Più di 100 iniziative di comunicazione erano state introdotte e implementate nel corso dei 28 mesi del progetto. Particolarmente popolare è risultato il sito web, visitato oltre 66.600 volte tra il febbraio 2009 e il maggio 2011.
Era stato stimato che, dopo 28 mesi, circa quattro milioni di dipendenti e 195.000 ristoranti erano stati raggiunti dai messaggi del progetto.

Per saperne di più
I valutatori hanno evidenziato diverse difficoltà incontrate in merito ai questionari del sondaggio, in particolare il fatto che i questionari avevano finito per essere molto lunghi, a causa della necessità di valutare diversi tipi di interventi nazionali, e ciò aveva probabilmente determinato un minor numero di risposte.

I risultati e gli impatti a livello europeo sono stati analizzati dal Centro di Ricerca dell’Istituto Paul Bocuse.

I questionari hanno raggiunto un minimo di 52.000 dipendenti. È difficile dire in che modo il progetto avesse influenzato la scelta di un’alimentazione equilibrata da parte dei dipendenti: l’obiettivo generale era sensibilizzare il gruppo target e fornire le informazioni necessarie per aiutarlo a optare per scelte più sane Tuttavia, un importante risultato dell’indagine del 2010 è stato che il 59% dei dipendenti era a favore di un’alimentazione sana all’ora di pranzo, e ciò significa che questo continua a essere un gruppo target importante.

Dal punto di vista dei ristoranti, almeno 5.000 strutture sono state raggiunte tramite i questionari. In modo molto positivo, dopo pochi mesi, oltre 1.760 ristoranti hanno aderito al network di ristoranti FOOD seguendo le raccomandazioni nazionali, nonostante il fatto che gli interventi mirati al personale dei ristoranti si fossero svolti con notevole ritardo nel progetto. Questo breve lasso di tempo potrebbe anche offrire una spiegazione al dato di scarsa sensibilizzazione al secondo sondaggio da parte dei ristoranti (solo il 10% degli intervistati avevano familiarità con gli obiettivi del progetto), ma i risultati indicavano che il 51% di loro riconosceva il valore di servire un pasto sano.

Pertanto, il sostegno costante da parte di programmi come FOOD è necessario per incrementare ulteriormente la domanda di questi tipi di cibi/pasti da parte dei clienti e per aumentare il numero di ristoranti in grado di offrirli.
In aggiunta alle molte azioni e ai numerosi strumenti creati e implementati, e all’istituzione del network di ristoranti FOOD, un ulteriore risultato del progetto è la creazione di una partnership di successo tra il settore pubblico e quello privato.

Risultati del questionario per i dipendenti

Al secondo questionario hanno risposto 760 dipendenti con una maggiore partecipazione di persone oltre i 50 anni e di donne rispetto al primo sondaggio. La maggioranza degli intervistati ha affermato di mangiare in modo piuttosto sano (64%).
A differenza dei risultati del 2009, l’83,4% degli intervistati dava all’alimentazione equilibrata il significato di “varietà di alimenti in quantità moderata e in un ambiente piacevole”. Bassi contenuti di calorie, grassi, sale e zucchero sono stati ancora una volta scelti solo da una piccola minoranza.
Rispetto al questionario del 2009, in questo campione c’è stata una percentuale minore (32%) di intervistati che erano a conoscenza di un programma per promuovere l’alimentazione sana o bilanciata, e la maggior parte delle informazioni è risultata provenire dall’industria alimentare.
Il 15% degli intervistati aveva visto il logo FOOD. Di questi, solo il 3% degli intervistati (22 persone) ha dichiarato di conoscere il contenuto del programma, di cui il sito web è risultata la principale fonte di informazioni. Tenendo conto del brevissimo lasso di tempo in cui sono state prodotte le azioni e le comunicazioni per questo gruppo target, tali cifre sono state incoraggianti e accolte favorevolmente dagli esperti nazionali.
La maggioranza (oltre il 65%) degli intervistati ha riferito di fare una pausa pranzo ogni giorno (o quasi ogni giorno) durante la settimana lavorativa. Analogamente ai risultati del 2009, quanti non pranzano in un ristorante mangiano a casa o si portano il pranzo da casa. Per chi sceglie di non mangiare fuori, le ragioni principali sono state: preferenza per il cibo casalingo, mancanza di tempo e qualità nutrizionale inferiore del cibo dei ristoranti.
I primi cinque fattori di importanza per gli intervistati nella scelta del ristorante sono stati: velocità del servizio, convenienza, qualità nutrizionale del cibo, ambiente piacevole e varietà del menu. La vicinanza al luogo di lavoro, al terzo posto nei risultati consolidati dei sei Paesi, è stato solo il settimo fattore scelto dai dipendenti italiani. Questo dato è diverso dai risultati del 2009, dove la vicinanza era stata il fattore principale per la scelta del posto in cui pranzare.
Oltre alla velocità del servizio e alla convenienza, i dipendenti italiani continuano a porre l’accento sulle questioni relative all’alimentazione sana.

Risultati del questionario per i ristoranti

Al secondo questionario ha partecipato un numero minore di ristoranti, 52 rispetto ai 72 del 2009. Circa il 40% di essi è a gestione indipendente. Quasi il 65% di questi ristoranti propone un “piatto del giorno” e oltre il 60% offre un menu fisso a pranzo.
Il 75% degli intervistati ha mostrato interesse all’alimentazione sana o bilanciata, ma pochi erano a conoscenza di programmi nutrizionali esistenti. Oltre il 70% degli intervistati era interessato ad approfondire l’argomento. Il 23% ha valutato sufficiente la propria conoscenza e solo il 4% si è dichiarato non interessato. Questi risultati indicano che i proprietari di ristoranti sono disposti ad approfondire la conoscenza dell’alimentazione sana e che continuano a rappresentare un buon gruppo target per gli interventi del progetto.
La mancanza di tempo e di budget sono i motivi scelti con maggiore frequenza che impediscono di offrire pasti equilibrati. Tali risultati forniscono una chiara indicazione che è necessario promuovere la collaborazione con i ristoranti, per educarli a metodi di cucina più sani e che non siano più costosi o dispendiosi in termini di tempo. Questo dato è in linea con la risposta secondo cui le sessioni di formazione brevi e gratuite e gli opuscoli sono il materiale più gradito per le informazioni nutrizionali.
Negli ultimi 12 mesi, metà degli intervistati ha apportato alcune modifiche sulla base delle raccomandazioni nutrizionali, si è preparata ad apportare modifiche o sta prendendo in considerazione di apportare tali modifiche. I ristoranti al momento hanno un atteggiamento positivo nei confronti delle raccomandazioni nutrizionali. Ad eccezione di un incremento della domanda di porzioni con diverse dimensioni, i proprietari di ristoranti non hanno osservato variazioni nella domanda di alimenti più sani da parte dei clienti.

Nonostante la difficoltà nel confrontare il sondaggio del 2009 al successivo, da entrambi emergono alcuni temi comuni. L’alimentazione sana ha continuato a essere importante per entrambi i gruppi target. I dipendenti hanno ritenuto piuttosto sane le proprie abitudini alimentari, spesso scegliendo il posto in cui pranzare sulla base della qualità nutrizionale del cibo offerto, e tre quarti dei ristoratori sono risultati interessati alle questioni relative all’alimentazione equilibrata. Entrambi i gruppi di riferimento erano inoltre interessati ad approfondire l’argomento.
In questo secondo sondaggio, sia i dipendenti che i ristoranti continuavano per lo più a non essere a conoscenza di programmi nutrizionali nazionali e del fatto che non ve ne sia uno; il progetto FOOD ha un ruolo importante da giocare nell’educare questi gruppi target sul tema dell’alimentazione e della nutrizione.

I barometri FOOD (dal 2012)

I questionari ispirati dai sondaggi 2009-2010, denominati barometri FOOD, vengono lanciati ogni anno dal 2012 per monitorare l’evoluzione delle abitudini e delle opinioni di entrambi i gruppi target – dipendenti e ristoranti – in merito all’alimentazione equilibrata.

qui per consultare i risultati per l’Italia.

Fase 5: Adattamento e divulgazione

I dati raccolti durante la valutazione consentono ai partner di adattare la strategia di comunicazione alle esigenze e alle aspettative dei dipendenti e dei ristoranti. Ciò rappresenta un miglioramento costante del programma, dei suoi messaggi e degli strumenti di comunicazione.